La Durata dei Contratti di Locazione: Guida Completa

Tutte le tipologie di contratti e i vari tipi di durata

Con il contratto di locazione una parte si impegna a far godere all’altra un bene immobile per un periodo di tempo stabilito, dietro il pagamento di un corrispettivo.  Questa tipologia di contratto è disciplinata dagli articoli 1571 e seguenti del Codice Civile italiano. 

Ma quanto può durare un contratto di locazione?

La risposta varia a seconda del tipo di contratto di locazione scelto e della destinazione d’uso (catastale) dell’immobile.

Durata della locazione a uso abitativo

Esistono diversi tipi di contratti di locazione (Link Crea Contratto?) a uso abitativo, ognuno con caratteristiche specifiche:

  • Contratti a canone libero (4+4): Questo è il contratto più comune, con una durata minima di quattro anni, rinnovabile automaticamente per quattro anni. Il canone è stabilito liberamente dalle parti. 
  • Contratti a canone concordato (da 3+2 a 6+2): In questi contratti, il canone è determinato in base agli accordi tra organizzazioni di proprietari e conduttori. La durata minima è di tre anni mentre la massima è 6 anni, con rinnovo automatico per altri due anni in assenza di accordo o disdetta.
  • Contratti transitori: Utilizzati per esigenze temporanee, come un trasferimento lavorativo di breve durata. La durata varia da 1 a 18 mesi. Questi contratti non possono essere rinnovati automaticamente ma va stipulato un nuovo contratto (anche di uguale contenuto a quello scaduto ma con le nuove date) e richiedono una specifica motivazione delle esigenze temporanee.
  • Contratti per studenti universitari: Questi contratti sono specificamente destinati a studenti fuori sede. Hanno una durata compresa tra 6 e 36 mesi, con rinnovo automatico per la stessa durata.

Durata della Locazione a Uso Diverso dall’Abitativo

Immobili a Uso Industriale, Commerciale, Artigianale o Professionale della Locazione a Uso Diverso dall’Abitativo

Per immobili a uso industriale, commerciale, artigianale o professionale, la durata minima è di sei anni, rinnovabile per altri sei anni. Per immobili adibiti ad attività alberghiere, esercizio di imprese assimilate o attività teatrali, la durata minima è di nove anni, rinnovabile per altri nove anni. 

È possibile scegliere liberamente la durata di contratto di affitto?

I vincoli sulle durate sono rigidi e se le parti prevedono una durata del loro contratto di locazione inferiore o superiore rispetto a quella prevista dalla legge, la relativa clausola sarà

Approfondimenti


Quale tipo di contratto di affitto conviene scegliere?

Scegliere la tipologia di contratto di locazione più adatta alle proprie esigenze richiede una valutazione attenta. 

La legge impone durate minime per i contratti di locazione per garantire una certa stabilità e prevenire abusi, quindi non è possibile stabilire una durata totalmente libera. Infatti, non è possibile scegliere la durata di un contratto 2+2, ma è possibile sempre adottare un contratto 4+4. E’ possibile però indicare nel contratto che l’inquilino ha il diritto di recedere in anticipo, anche senza i gravi motivi. Il proprietario invece dovrà sempre aspettare la scadenza degli 8 anni prima di disdire il contratto, rispettando il preavviso, salvo i casi indicati nell’articolo 3 della Legge n. 431/1998.

Come funzionano i contratti di locazione a breve termine?

Il contratto transitorio, pur essendo più flessibile, è soggetto a restrizioni: non può essere rinnovato e richiede una motivazione specifica legata alla temporaneità dell’esigenza abitativa. La motivazione puo’ essere sempre la stessa o variare alla stipula del nuovo contratto e puo’ essere o del proprietario o dell’inquilino.

Come funziona la cedolare secca?

La cedolare secca è un regime fiscale opzionale che consente ai proprietari di immobili locati di pagare un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali. Questa imposta sostitutiva si applica sui canoni di locazione percepiti e può essere scelta al momento della registrazione del contratto di locazione o durante i rinnovi annuali. I vantaggi principali della cedolare secca sono :

  • tassazione agevolata, attualmente al 21% per i contratti a canone libero e al 10% per quelli a canone concordato,
  • esenzione dall’imposta di registro e di bollo sul contratto.

 La cedolare secca prevede dei vantaggi per l’inquilino

La cedolare secca può rappresentare un vantaggio anche per l’inquilino. In particolare, questo regime fiscale vieta al locatore di richiedere l’aggiornamento ISTAT del canone di locazione, mantenendo così il canone di affitto invariato per tutta la durata del contratto.

Questo significa che l’inquilino può beneficiare di una maggiore prevedibilità e stabilità dei costi di locazione, senza temere aumenti annuali. Inoltre, l’esenzione dalle imposte di registro e di bollo riduce i costi iniziali di locazione, rendendo più accessibile l’accesso ad un’abitazione.

Condividi il post:

Ricevi i nostri aggiornamenti

Iscriviti alla Newsletter