Registrare un contratto di affitto: tutto quello che devi sapere

Gestire un contratto di affitto è un passaggio cruciale sia per il proprietario che per l’inquilino. Registrare un contratto di locazione all’Agenzia delle Entrate non è solo un obbligo di legge; significa proteggere entrambe le parti, garantendo un accordo trasparente e sicuro. In questo articolo, esploriamo cosa comporta, i vantaggi e i rischi legati a questa procedura.

Perché è importante registrare il contratto?

Non registrare un contratto di locazione potrebbe sembrare allettante, specie per evitare l’imposizione fiscale, ma i rischi sono alti. Oltre alla multa, che può raggiungere il 240% dell’imposta dovuta, i proprietari potrebbero ritrovarsi senza tutele legali. Per gli inquilini, l’irregolarità potrebbe significare l’impossibilità di dimostrare la residenza, accedere a incentivi fiscali o, in caso di conflitti, dimostrare l’esistenza del contratto stesso.

Come si registra un contratto di locazione?

Registrare un contratto all’Agenzia delle Entrate è meno complesso di quanto si possa pensare, soprattutto con l’aiuto di piattaforme digitali come Domeo, che rendono il processo ancora più semplice. Si può registrare il contratto di persona presso gli uffici locali o online tramite Domeo, che si occupa di gestire ogni passaggio e di inviare la documentazione all’Agenzia.

  • Documenti necessari: copia del contratto di locazione, moduli di registrazione (come il Modello RLI), e il pagamento dell’imposta di registro, calcolata in base al canone annuo.
  • Scadenza: la registrazione deve avvenire entro 30 giorni dalla firma (o data di inizio del contratto se precedente).
  • Costi: l’imposta di registro è pari al 2% del canone annuale  più il costo dei bolli (16€ ogni 4 pagine o 100 righe). Tuttavia, per chi sceglie la “cedolare secca”, queste imposte non sono dovute.

    Cedolare secca: cosa sapere

    La cedolare secca rappresenta una scelta vantaggiosa per molti proprietari, in quanto permette di evitare il pagamento dell’imposta di registro e del bollo. Tuttavia, aderire a questo regime richiede la rinuncia a qualsiasi aumento del canone nel corso della durata del contratto. Questa clausola può rivelarsi vincolante, specie in un mercato in cui l’inflazione influisce sugli affitti ma risulta comunemente la più conveniente se si hanno altri redditi.

    Cosa succede se non si registra il contratto?

    Le sanzioni per mancata registrazione possono essere significative. Se il contratto non viene registrato entro i termini, la multa può variare dal 120% al 240% dell’imposta dovuta. Inoltre, in caso di controversie legali, un contratto non registrato potrebbe non essere valido, privando il proprietario di qualunque diritto di rivalsa.

    Inoltre, se il proprietario non registra il contratto, l’inquilino ha sempre la possibilità di rivolgersi all’Agenzia delle Entrate per regolarizzare la propria posizione. La registrazione è quindi una protezione per entrambe le parti.


    Locazioni: semplificazione e innovazione

    La registrazione dei contratti di locazione è destinata a evolversi, soprattutto grazie all’innovazione digitale. In Italia, la spinta verso la digitalizzazione sta rendendo la procedura sempre più accessibile, consentendo ai proprietari di gestire autonomamente la parte burocratica. Questa trasformazione mira a rendere il processo più rapido e sicuro.

    Con il supporto di piattaforme dedicate, come Domeo, è possibile gestire ogni fase del processo: dalla redazione del contratto alla registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, riducendo notevolmente la necessità di intervento manuale. Chi sceglie servizi digitali innovativi beneficia di una maggiore tranquillità, poiché la documentazione è sempre completa, accessibile e conforme alla normativa.


    Qui, invece, trovi indicazioni sul contratto da scegliere in base alle diverse esigenze: Durata dei Contratti di Locazione

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